domenica 31 luglio 2011

Meritocrazia ed etica della responsabilità


É mia convinzione che “la meritocrazia non esiste”, come notoriamente Goldthorpe ci ha dimostrato con dati empirici, richiamando l’allarme lanciato dallo stesso inventore del termine, Young, attraverso la sua analisi fantascientifica di una società meritocratica. Ma sono anche convinta (confortata dalla lettura di Goldthorpe, Schizzerotto, Abravanel, Salvati, Urbinati, De Monticelli) che “la meritocrazia può esistere se si accompagna all’etica della responsabilità”. Intendo quest’ultima come una “responsabilità” relativa alla “dimensione sociale” connessa all’espressione del “merito”. Non dico nulla di nuovo se ricordo che i differenziali sociali di capitale economico, culturale e relazionale rientrano nella valutazione di capacità e impegno, pur in un quadro di seria comparazione tra coloro che si presentano a concorrere per un posto di lavoro o per la carriera. Da qui parte il mio contributo al nutrito dibattito che è sul sito della Treccani, con diramazioni su riviste (come Rassegna Italiana di Sociologia o Accenti) e quotidiani (come il Corriere della Sera), e a quello che comincia a svilupparsi sul blog perlasociologia, un nome che sollecita insieme critica e costruttività.

venerdì 29 luglio 2011

Nuova data per l'incontro di Bologna: 28 OTTOBRE


Per una serie di sovrapposizioni che avrebbero complicato la partecipazione all'evento, abbiamo ritenuto opportuno modificare la data del primo incontro "Per la sociologia".

La nuova data è dunque il 28 ottobre 2011

L'incontro si terrà alle ore 11:00 a Bologna, presso il Dipartimento di Discipline della Comunicazione, via Azzo Gardino 23, Aula A. (Per una mappa cliccate QUI)

Per ulteriori informazioni sul programma e la logistica consultate più avanti il blog o scrivete direttamente a questo indirizzo di posta elettronica: perlasociologia@gmail.com.



lunedì 25 luglio 2011

Prendere sul serio il "contesto": Napoli, per esempio

Marco Santoro si è spinto fino alla mia tana napoletana chiedendomi gentilmente di intervenire sul blog e, dopo qualche esitazione, dovuta in parte al mezzo di comunicazione che non mi è congeniale e credo poco adatto a questo tipo di discussione, ho provato  anche io a fare qualche breve considerazione. Mi sembra infatti che questa iniziativa non meriti né una spocchiosa indifferenza né una timorosa distanza, ma vada invece presa molto sul serio.


venerdì 22 luglio 2011

Il Blog sul Venerdì di Repubblica (22 Luglio)

A pagina 15 del Venerdì di Repubblica del 22 Luglio c'è un piccolo articolo sul Blog "Per la Sociologia". Si può scaricare da qui: 



Carta Europea dei Ricercatori e Codice di Condotta per il Reclutamento dei Ricercatori

Un contributo informativo, nella direzione di un sostegno al dibattito in chiave propositiva, in attesa degli annunciati incontri autunnali. La Commissione Europea ha, da qualche anno, adottato una Carta Europea dei Ricercatori e un Codice di Condotta per il Reclutamento dei Ricercatori. Tali documenti sono stati entrambi sottoscritti dalla CRUI. Ricordare alla CRUI e, attraverso di essa, agli Atenei italiani che stanno rivedendo attualmente i propri Statuti, questo impegno, può essere un elemento ulteriore per dare concretezza ad esso e un respiro più ampio al dibattito sul reclutamento che stiamo affrontando tra sociologi, dentro e fuori l'AIS. La Carta Europea dei Ricercatori mira a definirne diritti e doveri, nella prospettiva di uniformarne e renderne sempre più integrabili i percorsi di carriera svolti in Paesi diversi, agevolando in egual misura tanto la mobilità che l’eventuale rientro nei Paesi di origine. 

lunedì 18 luglio 2011

A proposito del “Dibattito sulla sociologia italiana”






Ambrogio Lorenzetti, Allegoria del Buon Governo, 1338-1339.


Abbiamo accolto con favore la lettera aperta ai soci che il Presidente e il Direttivo dell’AIS hanno reso pubblica il 12 luglio. La lettera coglie, infatti, chiaramente alcuni dei motivi essenziali dell’iniziativa che alcuni di noi hanno avviato nei mesi scorsi e che ora ha trovato una sede stabile nel blog “Per la sociologia”. Ancora più importante, la lettera riconosce che la nostra discussione è il segno di una sana vitalità “a prescindere dai toni, dalle diagnosi e dalle cure prospettate su cui ciascuno può avere una differente opinione”.

venerdì 15 luglio 2011

Dentro e fuori la cittadella sociologica. Spunti per la costruzione dell’agenda dell’incontro “Per la sociologia”

In questo lungo anno dall'inizio del dibattito sullo stato della Sociologia il mondo universitario italiano ha visto emergere la protesta di ricercatori precari (http://coordinamentoprecariuniversita.wordpress.com), di quelli strutturati (www.rete29aprile.it) e degli associati (www.professoriassociati.it). Gli ordinari, al contrario, non sono riusciti a dar vita a forme collettive pubbliche di coordinamento analoghe per criticare gli aspetti più deleteri della riforma e delle politiche governative. Ricercatori e associati hanno dato vita insieme a due esperienze rilevanti di analisi, protesta e contro-proposta non solo 'contro' la 240/2010, ma anche per reagire ai mali endemici dell'università italiana, esattamente come tra sociologi stiamo cercando di fare con questa discussione.

giovedì 14 luglio 2011

Esiste una “comunità scientifica” per la sociologia italiana?


I temi discussi nel blog Treccani, nella mailing list collegata e ora sul blog “Per la sociologia” hanno trovato sviluppo in un seminario organizzato dalla Rassegna Italiana di Sociologia il 1° ottobre dello scorso anno, a Bicocca. Il seminario fu progettato con l’intento di contribuire a una riflessione che stava prendendo forma in più contesti. Il programma del seminario milanese (Ruolo della sociologia e professione del sociologo) prevedeva due relazioni, sollecitate per affrontare altrettanti aspetti che ci sembrarono cruciali: l’assetto organizzativo della nostra comunità e la capacità della sociologia di studiare la società e offrire un contributo alla soluzione dei problemi che la attraversano. La prima relazione, Esiste una “comunità scientifica” per la sociologia italiana?, venne affidata a Marco Santoro; la seconda, La sociologia studia ancora la società?, a Rocco Sciarrone. La partecipazione al seminario fu davvero ampia e non confinata alla componente che la geografia e il nome degli organizzatori avrebbero fatto pensare.

mercoledì 13 luglio 2011

Requisiti minimi?

Il dibattito sembra essere intenso e sopratutto non accenna a scemare, nonostante il caldo. questo già mi sembra un buon risultato. Per farlo andare avanti, credo sia importante - lo hanno già detto altri, in ultimo Pellizzoni - distinguere meglio due livelli del tutto diversi che convivono (e talvolta vengono confusi) . Il primo è il problema dei concorsi e della qualità dei loro esiti (che trovo fondamentale e importante), il secondo è l'Ais e la forma organizzativa della sociologia italiana (dibattito che trovo invece dubbio e talvolta stucchevole). Cerco brevemente di argomentare una semplice proposta sul primo punto, e di spiegare perché trovo il secondo poco interessante (il che non vuol dire sbagliato, ma solo magnificato oltre ogni proporzione).




domenica 10 luglio 2011

Tra crisi e riforme: il problema della qualità

Sto seguendo con grande interesse il dibattito sui problemi della sociologia italiana e vorrei fare alcune osservazioni che riprendono punti già in parte toccati, ma non emersi, mi pare, con sufficiente chiarezza.

Ridotto all'osso l'argomento sviluppato dai più è il seguente: i meccanismi di selezione non vanno e la colpa è delle tre componenti in quanto premiano la logica della fedeltà rispetto al merito. Se si eliminano le componenti e l'Ais come sede formale della loro espressione negoziale allora le cose forse si sistemano.

Ma perchè le componenti premiano la fedeltà invece del merito? Perchè la creazione di gruppi provoca una race to the bottom invece che il contrario (come pure sarebbe teoricamente possibile)? Quali sono i fattori determinanti?

giovedì 7 luglio 2011

Il buono e il cattivo governo della città dei sociologi: appuntamento a Bologna il 14 ottobre 2011

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Ambrogio Lorenzetti, Allegoria degli Effetti del Buon Governo in Città (1338-1339)


Il buon governo è il risultato di molti ingredienti: innanzitutto le virtù di chi amministra, che deve però sempre confrontarsi con le esigenze della giustizia e della sapienza. Il buon governo si basa sulla concordia, ma non teme il conflitto. Gli effetti del buon governo permettono lo sviluppo equilibrato della città, senza che la crescita danneggi l'ambiente che l'ha resa possibile. Ma il buon governo si comprende anche per differenza rispetto a quello cattivo: un governo, cioè, che non guarda al bene comune ma ai propri ristretti interessi. Il cattivo governo è consigliato non dalle virtù, ma dai "vizi". E questi privano la giustizia delle sue prerogative. La città viene così distrutta e l'unica attività rimasta è la costruzione di armi.

Questa secondo noi è la posta in gioco per i prossimi anni. Del buon governo della città dei sociologi vogliamo discutere a Bologna il 14 ottobre 2011. Saranno i sociologi autonomamente capaci di darsi un buon governo? Quali condizioni dovranno realizzarsi perché riescano? E ammesso che riescano a darsi un buon governo, come impedire che si ricada nel cattivo governo?