tag:blogger.com,1999:blog-8986549896353810734.post2695306386086687719..comments2022-03-07T19:35:29.238+01:00Comments on Per la sociologia/xls: La parola del Presidente del GEV14Unknownnoreply@blogger.comBlogger2125tag:blogger.com,1999:blog-8986549896353810734.post-42828302289123929402012-05-29T17:10:05.109+02:002012-05-29T17:10:05.109+02:00Conosco Colozzi e Santoro da molti anni, e di entr...Conosco Colozzi e Santoro da molti anni, e di entrambi apprezzo l'onestà intellettuale e la capacità di assumersi apertamente le responsabilità delle proprie azioni. Condivido la risposta di Santoro e i suoi dubbi, ma mi permetto di aggiungere un particolare: il costante (e inesorabile, a quanto pare) accentrarsi delle funzioni direttive, tra cui quelle di valutazione, nelle mani di ordinari e associati. Nel nostro sistema formalistico, e dopo la Gelmini, le cariche sono riservate a PA (poche) e PO (molte), senza riguardo per l'effettivo standing scientifico dei singoli. Mentre ad Harvard e in altre istituzioni d'eccellenza in giro per il mondo, gli assistant professor fuori dalla tenure track possono essere head of graduate studies, in Italia i ricercatori verrano probabilmente espulsi dai collegi di dottorato. <br />Come ricercatore ormai "anziano" (entrato in servizio nel 2002) mi sento di dire che utilizzare il grado accademico come un proxy del merito individuale è, dato il nostro sistema, una grossolana semplificazione, non solo per le ragioni di cui abbiamo più volte discusso su questo blog (componenti, concorsi, struttura delle carriere, etc etc), ma anche in via di principio. Stante la struttura "a tre" delle carriere accademiche fino all'approvazione della legge Gelmini, si dava la possibilità ad alcune persone di mantenere il ruolo di ricercatore "a vita", in quanto, diversamente da altri sistemi, esso era un vero e proprio ruolo a tempo indeterminato. Le ragioni per cui un individuo poteva decidere di permanere in quella posizione, senza tentare la "scalata al cielo", potevano essere molteplici: individualismo e "cattivo carattere", indisponibilità verso le sempre più numerose incombenze burocratiche che assillano PA e PO, insofferenza verso le pratiche baronali, o più semplicemente un equo scambio salario/libertà. Oltre, ovviamente, alla scelta di privilegiare gruppi di riferimento esterni all'accademia (politici, sindacali, di società civile) e, qualche volta, semplice voglia di far niente. Quello che voglio dire è che la struttura della piramide gerarchica dell'università italiana, almeno per quanto riguarda la sociologia, non rispecchia fedelmente né il merito né l'impegno dei singoli, come le valutazioni degli studenti e lo standing internazionale di alcuni di noi troppo chiaramente testimoniano. In una valutazione della qualità della ricerca, in particolare, la decisione di riservare a PA e PO i posti chiave appare particolarmente odiosa. <br />Di ciò, ovviamente, non sono responsabili né Colozzi né tantomeno Santoro, ma volevo sottolineare un punto che troppo spesso viene dato per scontato (e quindi, come insegnano i nostri vari numi tutelari, "naturalizzato"). Buona valutazione.<br /><br />Matteo Bortolini<br />Dipartimento FISPPA, UniPDponylunahttps://www.blogger.com/profile/16335039070239743415noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8986549896353810734.post-73043442041481126742012-05-29T10:54:07.099+02:002012-05-29T10:54:07.099+02:00Caro prof. Colozzi,
ti ringrazio per la tempestiv...Caro prof. Colozzi,<br /><br />ti ringrazio per la tempestiva lettera di risposta, che abbiamo prontamente provveduto a pubblicare sul blog.<br /><br />Mi riservo di reagire alla tua richiesta di ripensamento nei prossimi giorni, anche in funzione di ciò che si saprà rispetto alla questione della pubblicazione dei nomi dei revisori.<br /><br />Ci tengo però a dirti sin da ora che le ragioni che offri per un ripensamento sono effettivamente serie, che i problemi che poni - in particolare la scarsa disponibilità mostrata dalla gran parte dei membri della disciplina, e aggiungerei la mancata sensibilizzazione da parte dell'associazione di categoria - sono molto importanti, e che farò tutto ciò che la mia coscienza mi consentirà per ...provare a "starci".<br /><br />Credo che la questione della trasparenza dei nomi dei revisori vada comunque pubblicamente affrontata, essendo condivisa anche da altri colleghi (vedi il post di Ramella). Mi sembra che anche tu la pensi così, e questo è molto positivo.<br /><br />Grazie per ora, e a presto<br /><br />cordialmente<br /><br />marco santoroadminhttps://www.blogger.com/profile/11658272672870319177noreply@blogger.com