giovedì 7 novembre 2013

Dopo Firenze...

Riceviamo e molto volentieri pubblichiamo. Si informa che il riferimento dei firmatari di questa lettera, tutti soci Ais, indirizzata al neoeletto direttivo dell'associazione stessa è ad una precedente "lettera dei direttivo Ais sui processi di valutazione in corso", firmata dalla neo Presidentessa, e pubblicata sul sito dell'Ais lo scorso 31 ottobre, all'indirizzo: http://www.ais-sociologia.it/forum/lettera-del-direttivo-ais-sui-processi-di-valutazione-in-corso-3311. 
Ci riserviamo di tornare, come Per la sociologia-XLS, più distesamente sulla questione che chiaramente riguarda non solo e non tanto i processi di valutazione tuttora in corso quanto le forme e i modi della rappresentanza professionale della nostra disciplina, in occasione di un prossimo post in cui si avanzeranno alcuni elementi di analisi e di riflessione sugli esiti del convegno fiorentino e in particolare sulle elezioni per il rinnovo delle cariche, esiti peraltro ormai ampiamente noti (e prevedibili).




Gentile direttivo,
siamo soci dell’Ais e con piacere registriamo l’intenzione da parte vostra di avviare una riflessione collettiva sui temi della valutazione della ricerca e delle carriere scientifiche. Temi di estrema attualità in questo momento, come tutti sappiamo.
Nella formulazione della vostra lettera, tuttavia, troviamo alcuni aspetti che ci hanno lasciati perplessi perché, non essendo del tutto chiari, danno adito anche a interpretazioni in cui non ci potremmo riconoscere. In particolare, su due temi vi chiediamo di fare chiarezza e sbarazzare il campo da possibili forme di strumentalizzazione.
La lettera sembra mostrare una preoccupante mancanza di sensibilità istituzionale, laddove vi pronunciate su procedure di valutazione che sono ancora in corso. Parlate di “prendere posizione” per “favorire la trasparenza dei processi di valutazione ora in corso” e per “contribuire a correggere” le loro “storture”. Vi chiediamo di chiarire queste affermazioni. A quale mancanza di trasparenza state pensando (dato che i CV dei candidati, i criteri utilizzati per la valutazione e i risultati della stessa saranno resi pubblici)? Di quali storture siete a conoscenza? Come pensate di correggere il processo senza interferire illegittimamente con l’autonomia delle commissioni?
In secondo luogo, con riferimento alla valutazione della ricerca, vi chiediamo di esplicitare che cosa intendete per “scarsa trasparenza dei parametri”, “discutibilità dei criteri”, “griglie di valutazione e parametri di valutazione grossolanamente inadatti”, poiché si tratta di espressioni vaghe e quindi troppo facilmente fraintendibili. Temiamo infatti che questa vaghezza possa alimentare una resistenza culturale ai principi della valutazione, della comparazione e del merito scientifico applicati allo sviluppo delle carriere universitarie e al finanziamento degli atenei, principi di cui gli attuali processi di valutazione - pur con tutti i loro difetti - sono finalmente espressione.
Restiamo in attesa di una vostra risposta, convinti che ogni chiarificazione non possa che aiutare a migliorare “la qualità e la ricchezza del nostro lavoro”.
Cordiali saluti,

Maurizio Ambrosini, Gabriele Ballarino, Filippo Barbera, Giovanni Boccia Artieri, Luigi Burroni, Maurizio Catino, Antonio Chiesi, Guido Gili, Mauro Magatti, Enzo Mingione, Emanuela Mora, Nicola Negri, Emmanuele Pavolini, Francesco Ramella, Costanzo Ranci, Ida Regalia, Marino Regini, Emilio Reyneri, Paolo Volonté.


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