lunedì 31 ottobre 2011

La sociologia italiana rinasce a Bologna? Intanto, “Per la Sociologia” prende qui corpo


Con la partecipazione di oltre cento colleghi da tutta Italia, il primo incontro “Per la sociologia” ha reso visibile ciò che sinora poteva solo immaginarsi o sperarsi: la nascita effettiva di un nuovo soggetto collettivo – un “movimento”, una “rete”, una “entità”, queste le definizioni emerse e che per ora accogliamo come egualmente valide – che si ponga in netta antitesi nel suo modo di essere e di fare rispetto alle logiche particolaristiche e di fazione (o “componente”) che hanno segnato la storia recente della disciplina in Italia negli ultimi trent’anni, con gli esiti che tutti (o quasi tutti) vediamo e non siamo più disposti ad accettare. Un soggetto collettivo che si ponga al servizio della professione/disciplina nel suo complesso, e non delle sue sempre meno plausibili e legittime “parti”. Un soggetto collettivo che non ambisce certo a sostituirsi all’Associazione Italiana di Sociologia ma che pretende di parlare a nome di coloro che non si riconoscono nel modo in cui l’Associazione stessa è venuta sviluppandosi e funzionando, più contenitore di “partiti” tra loro in opposizione e/o collusione che istanza di rappresentanza e rappresentazione dell’identità professionale/disciplinare, e soprattutto di promozione e difesa delle sue qualità intellettuali e morali.

 Dopo le previste relazioni introduttive (con la sola eccezione di quella di Baldissera, impossibilitato a partecipare ma il cui testo riproduciamo in altra parte del blog), e un primo giro di interventi anche molto sostanziosi da parte del pubblico, la giornata è proseguita con una serie di comunicazioni (in parte già programmate), che hanno dato origine ad una discussione ricca e vivace,  precipuamente finalizzata ad individuare  azioni e pratiche utili a raggiungere l’obiettivo di rinnovare e rafforzare la comunità scientifica della sociologia italiana, che tutti coloro che sono intervenuti hanno riconosciuto come debole se non inesistente.





Il dibattito ha toccato soprattutto i seguenti temi: la qualità del lavoro dei sociologi italiani e i meccanismi di valutazione dello stesso; i pro e i contro dell’accademia italiana per la vita scientifica “quotidiana” dei sociologi; le difficoltà e le potenzialità dell’istituzione di robusti meccanismi reputazionali; la funzione e i problemi dell’AIS e delle componenti al suo interno (spiace che, per una serie di circostanze sfortunate, nessuno dei previsti rappresentanti del direttivo AIS fosse presente); il ruolo che le riviste scientifiche possono avere in un processo di rinnovamento della sociologia in Italia; e, naturalmente, la determinazione degli aderenti a “Per la sociologia” ad intraprendere azioni concrete per il miglioramento della qualità della vita scientifica di ognuno e della disciplina nel suo complesso.




Le principali conclusioni emerse dal dibattito, cui sono connesse altrettante iniziative decise nell’ultima sessione della giornata, sono state le seguenti:

1) Costituzione di un gruppo di lavoro finalizzato alla stesura finale di un “codice delle buone pratiche” del sociologo accademico italiano, che proporremo come manifesto alla comunità professionale, che chiunque potrà sottoscrivere liberamente, impegnandosi al suo rispetto nelle pratiche professionali anche quotidiane.

2) In un’ottica di responsabilizzazione e trasparenza, il blog “Per la sociologia” diventerà il luogo naturale in cui attivare meccanismi reputazionali virtuosi, in particolare attraverso monitoraggio sistematico delle procedure concorsuali prossime e venture (ma anche passate, nel caso di patenti violazioni dell’etica professionale quando non della legge). Si prevede quindi l’istituzione di un forum per la discussione pubblica, aperta a chiunque faccia parte della comunità disciplinare, degli esiti dei processi di reclutamento a ogni livello.



3) Questo si accompagnerà all’istituzione di un gruppo di lavoro per condurre una riflessione in itinere sui criteri e i meccanismi di valutazione della produttività scientifica, sempre legata a una valutazione attenta dello stato della sociologia in Italia, della sua posizione internazionale, e delle sue esigenze anche locali.

4) Un’altra proposta avanzata e accolta è quella di trasformare il blog “Per la sociologia” in punto di riferimento e base organizzativa per alcune pratiche virtuose come la messa in rete dei CV,  la pubblicizzazione dei bandi di concorso (e della composizione delle relative commissioni) e l’esercizio della funzione di giudizio critico nei confronti della produzione sociologica nazionale.

5) Si cercherà, parallelamente alla riflessione sul movimento e sulla sua identità (per la quale verrà parimenti istituito apposito gruppo di lavoro), di creare un coordinamento delle riviste sociologiche nazionali in vista della definizione di adeguati standard di accreditamento delle stesse da parte dell’Anvur. In questo caso lo scopo è quello di contribuire a definire principi rigorosi e qualitativamente inattaccabili di valutazione e ancor prima di funzionamento, la cui applicazione sarà richiesta almeno per le riviste di fascia più alta.

6) Infine, si è deciso di procedere all’organizzazione di un prossimo, secondo incontro (presumibilmente a Padova, nel marzo 2012) che faccia il punto della situazione su tutte le iniziative precedenti, e prosegua nell’elaborazione di strategie d’azione. Questo secondo incontro affiancherà alla discussione sull’attività organizzativa anche un momento di confronto scientifico, nell’intento di contribuire a quella promozione e ancor prima definizione della qualità intellettuale che costituisce l’obiettivo finale del progetto.

Con questo programma di lavoro per i prossimi mesi, i sociologi “Per la sociologia” invitano tutti i loro colleghi che si riconoscono nello spirito e negli obiettivi del progetto a dare al più presto la loro adesione tramite il blog.  Perché come ammoniva un arguto toscano di qualche secolo or sono: “Il posto più caldo dell'inferno è riservato per quelli che nei momenti di crisi morale preservarono la propria neutralità”.



1 commento:

  1. Bene! mi sembra un ottimo programma di lavoro cui cercherò di non fare mancare il mio modesto contributo. Per iniziare, con uno spunto di riflessione sui sorteggi dei componenti delle commissioni di concorso: come possiamo garantire più trasparenza anche su questo aspetto? Grazie e cordiali saluti, roberto serpieri (Dip. Sociologia, Univ. Federico II Napoli)

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